Poesie di Francesco Oppi

Orizzontale
il leone all’orizzonte
risulta piatto e incolore,
le zampe
hanno già lasciato il passo,
e la ferita che trae il sangue
distrae;
e così il tempo,
di lontano,
non vede l’ora
per disegnare
un fiotto rosso
verticale.

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Appeso alle palpebre
il sonno della vita
pulsa infermo.
Dei giorni quiete intatta
riafferma l’attesa
e si rapprende
alle mani che tremano.

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Pensieri all’Italia

I

Levare il tempo
passar clessidre
brevi granelli gravi
veder scendere e salire
cronologicament’eterno.

II

Nero colonnello
imbacuccato.
Lingua taglia l’Africa
calda;
t’attaccano diamanti
a dorso di serpente
sulla mano.

III

Dal carcere
sale giustizia nuda
tra sbarre trasparenti.
Finisci.
Finisce tutto
in una foto tumefatta
per parenti.

IV

Corpo di Mille corpi.
Mille e non più mille…
Sapore di pizza e sangue.
Al pascolo già senz’erba
si fan carnivore le bestie.

a mio padre

Meridiano;
sulle tue spalle
a guardare le oche
nello sperone
lambente un guado

chiari ricordo
gli occhi tuoi nei miei,
di padre in figlio,
nell’immagine e nel sogno;
anima dell’anima mia.

Fragile proseguo tra fragili.
Sculture di gesso
si fanno avanti
prepotenti
ma non potenti.

Ricado in te;
alzando lo sguardo alla vita,
ricapitolando l’amore
preparo l’acqua
a nuovi fiori.

***************

Pallido al sole
solitario reale
scacci col sale
un granello di lingua
che vuole l’arancia.

Ti stacco le ali così
non stacchi dal suolo
le putride idee
che arrugginiscono
il mondo.

Lobotomizzati,
aromatizzati eleganti
camminano sulle città,
arringano i paesi attoniti
portando in grembo
la loro sconfitta
eterna.

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Scacco matto

10.000 morti
una sola bestemmia.

Doppia corrente di Gibraltar,
sopra e sotto,
si entra e poi,
si esce liquidati
anche nei 12 metri di Clysma*.

10.000 volti
una razza.

Doppia corrente
arena e camuna.

Oggi in Mediterraneo
è scacco matto

e noi
… baciamo le mani.

* Suez

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Franco e leggero
sull’orlo della cellulosa
segni passi
in bilico
liriche al corriere
cronache dell’anima;
ricomponi aurore
volando tra le carte,
atomo d’amori,
rifondi le scritture
per sentire.

Francesco Oppi
Cuggiono (MI), 29 settembre 1970. Dopo gli studi classici collabora con la Cooperativa Italiana Librai prima a Firenze, poi a Varese, nell¹organizzazione di incontri e interventi socio-culturali. Dal 1992, per la Cooperativa RACCOLTO, realizza progetti di comunicazione ed editoriali per privati ed Enti Pubblici. Ha progettato pubblicazioni storico-documentarie, cataloghi d¹Arte e strumenti promozionali e ha curato mostre d¹Arte, didattiche e storiche. Collabora con alcuni tra i maggiori storici e critici dell¹Arte italiani.
Come musicista nel 1999 prepara, alla Cascina del Guado, un demo con Francesco Tricarico.
Dal 1996 agisce progettualmente con la Società Umanitaria di Milano di cui cura Il Foglio e le edizioni storiche.
Dal 2002 è direttore di RaccoltoEdizioni. Dal marzo 2006, alla scomparsa di Daniele Oppi (padre, amico e maestro), diviene presidente del RACCOLTO. Dal 2004 è direttore di Inverart, padiglione multidisciplinare d¹arte giovane. Critico d¹arti visive e letterario, tra il 2007 e il 2010 ha curato e/o coordinato l¹edizione di volumi per il Comune di Milano e per il mondo della cooperazione.
E’ delegato per la Lombardia dell¹International Committee Christopher Columbus e consigliere della Associazione Mozart Italia a Milano unita al Mozarteum di Salisburgo.
Vive alla Cascina del Guado a Robecchetto con Induno (MI).

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