Pubblichiamo alcune poesie di Alberto Nessi.
Canzonetta dell’erba brusca
Sempre mi segue il sangue
– crespo velo di sposa –
dell’erba brusca, schiuma
sull’onde dell’aprile
rosato che spumeggia
fresco, festosamente
a vincere la morte
versato nel bicchiere
mi fa perder la testa
sui dorsi del crinale
che il mattino marezza,
quell’acne giovanile.
La parola
Freccia d’amore scoccata
dall’arco della nostra solitudine
l’inseguo senza trovarla, scompare
tra la festuca dei prati, la ventolana
la coda di topo, lo sparto pungente
la costa fiorita di peonie selvatiche
sopra il colubro in agguato, si perde
nel viaggio dell’urodelo le notti di pioggia
dal nero del sottobosco fino al ruscello;
e ancora l’aspetto nascosto nell’erba
la parola che non tradisca la sua genesi.
L’ultima foglia
Passo in auto per viale Stoppa
al numero sei dove nasceva la poesia
e una foglia nel tergicristallo s’incastra
le asticciole dal bordo gommato
non riescono a scacciarla dal parabrezza
quest’ultima foglia volata via
dal tiglio d’allora, quando la bicicletta
era un bagliore generato dal vento
nella musica dei colli giovinetta
questa foglia imbevuta di polveri fini
così testarda, macchè, non vuole andarsene
vuole cantarmi ancora i suoi bemolli
mentre un merlo continua il suo lavoro
fra le ultime drupe e una lattina vuota
buttata sotto la siepe.