Non posso che magnificare il nuovo ed elegante libretto di Cinzia Demi, prezioso pendant dell’altro: due donne che si guardano, Maddalena e Maria, due donne opposte, diverse in ogni tratto eppure unite dalla forza della compassione, del cum-patior, della passione e dal dolore. I loro corpi sono veloci, sempre sul punto di correre per città e per deserti, e si piegano al ritmo lieve e incalzante delle tue brevi e battenti quartine. Anche i versi, come i loro corpi, a volte devono sostare, riprendere fiato in uno spazio bianco più lungo della regola grammaticale, fare silenzio, aprire un altro punto di sacro, aggiungere spazio all’acutezza dello sguardo. Deciso e bello il titolo del libretto, Maria e Gabriele, e dolci quei due nomi accostati di angelo e di donna, tra chi dà l’annuncio chiaro e dubbioso e chi lo accoglie umile e fiduciosa, in quella che, memorabile, “fu una giornata di primavera” e “furono sguardi e parole / un inizio…”. L’incontro avvenne, e l’annuncio non più una profezia, la nascita un fatto reale e vero. Allora c’è la punta di diamante che brilla nell’acme di una quartina: “l’anonimato della tua ingenuità / concepirai partorirai – / nel tuo corpo sarà / l’incontro tra la fede e l’umano”. Ecco il nodo, il tramutare della fede nell’umano e viceversa. Il sottotitolo poi, L’accoglienza delle madri, si apre su quel largo e generoso movimento che è l’ospitalità, l’apertura all’altro. Maria di Cinzia Demi è una greca che accetta l’ospitalità fondante del mondo antico che, in questo modo, provava ad allontanare il rischio sempre presente del conflitto e della chiusura all’altro. Ed è una donna straordinariamente semplice che pratica l’ospitalità femminile antica ma sempre viva, silenziosamente dedita alla pace e alla trasformazione. E bene scrive Massimo Morasso, fin dal titolo della sua nota introduttiva, Dalla casa di Maria alla Casa delle madri, per indicare il tragitto dal particolare al generale, dal domestico-quotidiano al sacro.
Gabriella Sica
da “Maria e Gabriele l’accoglienza delle madri”
Sono venuto a compiere
la visione santa.
Dio mi guarda, mi abbacina…
Ma tu, tu sei la pianta.
Rainer Maria Rilke
Annunciazione (le parole dell’angelo)
dal Libro delle immagini
[…]
La casa di Maria
non mi pensate come
e fossi un reliquiario un tempo
avevo appesi ai miei chiodi
gli angoli e le vesti della festa
ero le gesta lo spirito
di una donna innamorata
della sua normalità
in me avvenne il miracolo
l’eccezionalità
insieme entrammo
nella storia in noi fu
l’oasi d’ascolto
che a Dio dette la gloria
nel silenzio smarrito
che vedemmo
farsi mistero farsi ordito
*
un senso sono qui
per dare un senso
alle emozioni stelle polari
o anfore del buio
alla potenza del destino
che si fa ombra
in un fremito di grembo
all’accoglienza che chiede
spazio alla nostra vita
e non al tempio
come la madre che
accolse il figlio
sapendo quanto fosse
seme e poi embrione
già nella voce dell’angelo
già nell’Annunciazione
*
le madri sole vi dico
conoscono l’attesa
le madri sole hanno
nel corpo l’accoglienza
l’infiorescenza del polline
portata fin sulle curve dei ponti
sui pennoni sui barconi
di pece e amianto
quando pulsa la marea
della sera quando si alza
un canto un canto che
pare un tepore di nulla
rubato agli uccelli notturni
alle ricolme acquasantiere
dei gommoni alle mani
che benedicono lo stesso
[…]
portata e raccolta
dal mistero dell’angelo
a una semplice donna
una che non è ancora storia
una che non è Madonna
“Rallegrati, piena di grazia,
il Signore è con te” le dice
aprendo l’insenatura
formando un disegno
sul corpo che è già
ricolmo e che brucia
mentre si adagia sul fianco
*
mentre cerca o crede
e ha già capito
che il suo ascolto
sarà il futuro
la fecondità la forza
del domani stringerlo
quel ventre col sorriso
già pieno d’amore
voltarsi a quella luce
chinarsi al suo volere
ora può ripassare le parole
accennare a un saluto
non temere
le fattezze o l’ardore
compiuto è il passaggio
impaginato il messaggio
*
e raccolto in un diario
aperto e quotidiano
scritto con i gesti
col segno della croce
raccontato a voce
in quell’ultima periferia
del mondo questa è la storia
di Maria la storia di Maria
che vide l’Angelo del Signore
che accolse il Salvatore
che si fidò di una parola
data ne fu per sempre
trasformata questa
è la storia che si racconta
ancora per l’accoglienza
che venne data
Cinzia Demi