Tempo – Excursions, la poesia italiana in inglese

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tempo excursionsNella sua interessante prefazione all’antologia Tempo: Excursions in 21st-Century Italian Poetry (edited by Luca Paci, 2022) l’editore e nel contempo curatore dell’opera individua il motivo principale che secondo la sua interpretazione ha impedito la diffusione della poesia italiana contemporanea presso il pubblico dei lettori di lingua inglese.

Le origini di questo problema vanno ricercate negli anni successivi alla vittoria del Nobel da parte di Montale e Quasimodo, quando la traduzione della poesia italiana in lingua inglese ha perduto un po’ alla volta il posto che aveva occupato fino ad allora grazie all’impatto positivo del Nobel stesso, assumendo quindi una posizione di gran lunga marginale. Per questo motivo un’antologia della poesia italiana del ventunesimo secolo, o meglio, come recita il titolo originale “Excursions”, un percorso, una traccia da segnare per orientarsi, risulta essere quanto mai necessaria nel nostro tempo.

Luca Paci indica e motiva una serie di linee orientative che ha seguito per realizzarla.

Prima di tutto il nostro spiega al lettore quanto sia particolare la sua condizione di scrittore madrelingua italiano che ha vissuto e lavorato per vent’anni nel Regno Unito. Egli si trova in una posizione per così dire fluttuante (fluctuating), sicuramente privilegiata nel momento in cui ha dovuto fare una selezione di autori e di testi. Leggendo le poesie scelte appare evidente che la maggior parte di esse non appartiene ad un genere “tradizionale”, se così si può dire, ma anche in questo caso le sorprese che ci ha preparato il nostro curatore non mancano. Il suo punto di vista è quello di uno studioso che per anni ha letto, tradotto, insegnato e nel contempo ha anche portato avanti la propria attività di poeta e scrittore.

Osservare il panorama contemporaneo da un “doppio” scenario, gli ha permesso anche di conoscere ed assorbire i contrasti tra la cultura italiana e quella anglosassone.

Il concetto di diversità è alla fine dei conti la chiave di lettura che ha condotto Paci ad attuare scelte contrastanti e allo stesso tempo coraggiose, includendo nell’antologia anche poeti che vivono per vari motivi ai margini della società: persone diversamente abili, transgender, migranti, donne.

Per tutti questi motivi la scelta degli autori spazia attraverso una vasta platea di stili, toni, modalità di approccio alla realtà e della sua rappresentazione. Accanto ad essi troviamo accademici, scrittori, editori, giornalisti, viaggiatori. Interessante risulta la traduzione di alcuni versi di Umberto Piersanti, incisivi e immediati, i quali conservano la loro forza anche nella traduzione inglese:

lì c’era una ragazza
tutta sola,
vestita da Pierrot
la faccia bianca,
nessuno che prendesse
i bei croccanti,
lo zucchero filato
dalla sua mano

a girl was all alone
she was dressed like Pierrot
her face white
nobody took
crunchy sugared nuts,
and cotton candy
from her hand

(Umberto Piersanti, da La giostra, Nel tempo che precede. Trad. di Matthew F.Rusnak).

Il sentimento di perdita in Milo De Angelis è evidenziato da vocaboli scelti accuratamente. In particolare si può notare la ripetizione del pronome personale you, obbligatoria nella lingua inglese (grammaticalmente parlando) e profondamente evocativa da un punto di vista emotivo:

Non c’era più tempo. La camera era entrata in una fiala.
Non era più dato spartire l’essenza. Non avevi
più la collana. Non avevi più tempo.

There was no more time. The room was poured into a phial.
It was no longer possible to share the essence. You no longer had
the necklace. You were out of time.

(Milo De Angelis, da Tema dell’addio. trad. di Patrizio Ceccagnoli e Susan Stewart).

Il senso di asprezza evocato dalla consonante ”s” è molto efficace nell’evocare i ricordi dolorosi della poetessa Vivinetto:

La seconda perdita fu la luce.
La malattia mi tolse la vista
dei campi abbacinati dal sole,
la trama arsa e viva dei litorali
siciliani dei miei tredici anni.

The second loss was the light.
The sickness stripped me of the sight
of sun-dazed fields,
scorched live weft of the shorelines
in the Sicily of my early teens.

(Giovanna Cristina Vivinetto, da Dolore Minimo)


Emanuela Capodarco

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