Poesie inedite di Eliza Macadan

Pubblichiamo alcune poesie inedite di Eliza Macadan.

Eliza Macadan

le montagne
sono cadute
in ginocchio
il mare trabocca a scroscio
oltre le labbra asciutte del cielo
le nevi non le so più
non cadono più
scintillano e fumano
dietro è archeologia

la tua collezione di monete
batterà la mia collezione di poemi

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in una notte come questa
il mattino non arriva mai
la solitudine ci ha sedati
e non arrivo nemmeno alle tue labbra
hai lasciato negli occhi
tutti i dolori
il cielo piove con ogni cosa

le mani allucinando
nel buio
nella parola

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tu vai
dai tuoi morti
io vado
in cimiteri generici
per chiedere la benedizione
dei padri assenti

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sono la tua donna di cioccolato
ragazzo
nelle foreste da dove vengo
l’inverno è solo uno scherzo
ho eccitato l’Oriente
l’ho lasciato pieno di nervi
cercandomi
sono venuta da te
per sciogliermi
sulle tue dita

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questo giorno si sdraia
su tutta la luce
i fili d’erba mi crescono
sotto la fronte
tutti i passanti sono travestiti
in tute metalliche
la castità si soffoca
m’infila le dita negli occhi
donne trascinate dai loro cani al guinzaglio
sempre più all’ombra
ne ho abbastanza
di questo giorno insaziabile

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posso evadere
dalla mia prigione
come una madre Teresa
volo sopra l’oceano
do le mie dimissioni per delega
seppellisco mio padre
tra due aerei
mentre sto violando
il passaparola
sto avanzando attraverso i nevai
verso il confine
dalla faccia mi cade la vanità
insieme al trucco
dal tavolo cascano
carte autenticate
con I vaccini dell’infanzia
solo voi mi siete rimasti
amici amori amanti
finché cadrete
nel mio passato
finché liquiderò
pure l’ultimo conto bancario
finché non risponderà più nessuno
al mio numero di telefono
sto allevando per gli altri
i bimbi già fatti
e conto al rovescio i miei peccati
finché le sbarre
si sciolgono

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nelle loro pause
gli astronauti scendono
sulle strade
per grattarsi le pance
oppure vanno nello spazio
pontico-danubiano
per tagliare la lana degli argonauti
comunque sia
che inutile questa fisica quantistica

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un corvo parabolico
crocida satellitare alla mia finestra
languisce al cibo della caldaia dell’equipe televisiva
la fame si sdraia sul mezzogiorno
mangiamo in un reality
sui nostri soldi
in contenitori di plastica
s’impastano i demoni futuri
motori accesi tengono caldo
le ruote srotolano una lunga strada
alla fontana di plastica
si dissetano giovani di plastica
schierati in uno spettacolo pixellato
che esce dallo schermo
con la velocità di un euro al mese
portiamo zaini pesanti di eBook
con pagine scorrevoli
in basso in alto a destra a sinistra
non stampate
per non uccidere la foresta
non stampate
per non lasciare tracce sull’asfalto
non stampate
le ideologie sono più virtuali che mai
corvi meticciati con gabbiani
nella città che è un brutto sogno
uscirò con la faccia in su

Eliza Macadan è nata nel 1967 a Bacau (Romania), risiede a Bucarest e a Roma. Ha esordito nel 1988 sulla rivista mensile di cultura romena “Ateneu”. Bilingue, fin dalla sua prima raccolta, Spatiu auster (Edizioni Plumb, Bacau 1994), Eliza Macadan ha scritto e pubblicato in romeno e in italiano. L’edizione italiana della silloge del 1994, Frammenti di spazio austero (Libroitaliano, Ragusa 2001) ha ottenuto il premio romano “Le rosse pergamane” nel 2002. Hanno fatto seguito In Autoscop (Edizioni Vinea, Bucarest, 2009); La Nord de cuvant (A Nord della parola, Edizioni Tracus Arte, Bucarest 2010) e transcripturi din constient (trascrizioni dal cosciente, Edizioni Eikon, Cluj Napoca 2011); Paradiso riassunto (Edizioni Joker, Novi Ligure, 2012) e Anotimp suspendat (Stagione sospesa), Edizioni Eikon, Cluj Napoca, 2013. E’ giornalista professionista, iscritta all’Albo del Lazio dal 1999 e membro dell’Unione degli Scrittori della Romania.

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2 commenti a “Poesie inedite di Eliza Macadan

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